L’atto di gattonare è inteso come un vero e proprio rito di passaggio della vita un bambino. È un passo importante che, presto o tardi, si presume che ogni bambino farà. Recentemente, il numero crescente di bambini che saltano questo rito, ne ha messo in discussione l’importanza per lo sviluppo psico-motorio.

Dalla posizione fetale, quindi da rannicchiati completamente, i bambini attraversano un processo di estensione graduale delle braccia e dei piedi. Successivamente imparano prima a rotolare (dai 3 ai 5 mesi), poi a gattonare (intorno agli 8 mesi) e infine ad alzarsi in piedi. Il gattonare è, in altre parole, il modo in cui la natura aiuta a rafforzare i muscoli del bambino mentre impara ad alzarsi dalla posizione supina.

Se i bambini tardano a gattonare, nella maggior parte dei casi, il motivo è banale e facilmente risolvibile, con semplici esercizi: ad esempio, incoraggiare il piccolo a gattonare posizionando una coperta arrotolata sotto la sua pancia.

Si consiglia, invece, di rivolgersi al pediatra se: il bambino non fa alcun tentativo di divincolarsi o muovere braccia e piedi quando viene toccato; se il bambino non tenta di muoversi verso gli oggetti; se non riesce a sostenere il proprio peso; se dopo i sei mesi, il bambino, pur sostenuto, non riesce a mantenere la posizione eretta.

I piedi piatti che scompaiono di regola quando l’arco plantare si forma completamente (intorno ai tre anni) e le gambe arcuate sono molto comuni nei neonati e potrebbero essere la ragione del ritardo nel gattonare.

La coordinazione motoria e i riflessi sono importanti per la crescita sana dei bambini e va incoraggiata. Non prenderli in braccio ogni volta che piangono o quando sembra che non siano in grado di rotolare o gattonare, è il primo passo da compiere. I bambini, inoltre, amano l’attenzione: sdraiarsi sul pavimento insieme a loro e provare ad allontanare dallo loro portata i giocattoli, può essere un valido espediente per spingerli a gattonare.

Se il bambino è troppo debole per stare in piedi o per tentare di gattonare all’età di dodici mesi, è necessario fare degli accertamenti specifici per capire se il ha un tono muscolare scarso o se soffre di problemi all’anca e per escludere i rischi, remoti, di problemi articolari e muscolari o di autismo e altri problemi neurologici.

Altro segno che richiede assistenza medica immediata è il camminare sulle punte dei piedi, un miglioramento inadeguato dell’equilibrio generale che porta a frequenti cadute e piccolissimi passi sbilanciati, dovuti principalmente al basso tono muscolare.

Fonti:

– Trattato di Neuropediatria, Cavazzuti Giovanni, Editeam, 2008

– Neurologia Pediatrica, Pavone Lorenzo e Ruggieri Martino, Masson S.p.A, 2006