
Sebbene i numerosi benefici dell’allattamento al seno siano ormai ampiamente riconosciuti, sia dalla comunità scientifica che dalle stesse madri, le opinioni e le raccomandazioni variano molto riguardo la durata ottimale dell’allattamento esclusivo.
Da vent’anni ormai, l’Organizzazione Mondiale per la Sanità raccomanda l’allattamento esclusivo per sei mesi dalla nascita del neonato. Molti dei dibattiti recenti su questo argomento nei paesi sviluppati si sono concentrati sulla composizione del latte materno, in quanto a micronutrienti preziosi per la salute e lo sviluppo del bimbo, così come sull’esistenza e sull’efficacia dei benefici salutari di questa pratica.
Per valutare gli effettivi risultati dell’allattamento al seno per la salute, la crescita e lo sviluppo del neonato, e per la salute della stessa madre, è stato condotto uno studio. In particolare, sono stati messi a confronto l’allattamento al seno esclusivo per sei mesi contro l’allattamento esclusivo per quattro o cinque mesi, con allattamento misto (ovvero l’introduzione di alimenti liquidi o solidi complementari pur continuando l’allattamento al seno) per i successivi sei mesi.
Sono stati identificati, in particolare, circa venti studi indipendenti che prendono in considerazione questi criteri per un’indagine scientifica. La definizione di allattamento esclusivo, però, subiva numerose variazioni da paese a paese.
Né le prove, né gli studi osservazionali suggeriscono che i bambini che continuano ad essere allattati esclusivamente per sei mesi mostrano deficit di aumento di peso o lunghezza, anche se bisognerebbe analizzare campioni più grandi per escludere modeste differenze nel rischio di malnutrizione.
Secondo uno studio bielorusso, i bambini che continuano con l’allattamento esclusivo sembrano… [SEGUE]
