
L’educazione emotiva è un argomento molto dibattuto negli ultimi anni, quando si parla non solo di adolescenti, ma piuttosto di bambini piccoli e neonati. Sembra, infatti, ci fosse un aspetto dell’educazione infantile che spesso veniva ignorato e non coltivato, che riguardava appunto le emozioni, ma che finalmente è stato approfondito dagli esperti di pedagogia e che può essere applicato anche dai genitori.
Si parla proprio di analfabetismo emotivo, che negli anni ha colpito giovani e giovanissimi, a causa di mancanze educative nella tenera età. Infatti, come troviamo l’analfabetismo tradizionalmente conosciuto, che deriva dal mancato apprendimento della lingua parlata e scritta, quello emotivo coinvolge il non saper gestire le proprie emozioni, un comportamento che va insegnato e quindi appreso sin da neonati.
Appena nati i bambini non comprendono da soli le loro emozioni, come il pianto o la sofferenza, poiché non capiscono le motivazioni che si celano dietro a queste reazioni. Quindi è molto importante che i genitori si impegnino, senza particolari sforzi, a tentare di spiegare al bambino, sin da quando è molto piccolo, cosa causa le emozioni provate, come ad esempio il fastidio derivante dal pannolino bagnato o dallo spuntare dei primi denti. In questo modo, semplice e che non necessita di competenze particolari da parte dei genitori, il bambino crescerà con la consapevolezza delle proprie emozioni, che quindi saranno anche più semplici da metabolizzare ed affrontare.
Le emozioni sono innate nell’uomo, per cui sussistono sin dalla nascita, e anzi, persino nei momenti prima, durante i quali i bambini sono ancora nella pancia della mamma. Proprio per questo motivo, non esiste un’età giusta per educare i propri bambini alle emozioni, perché l’intelligenza emotiva può essere sviluppata fino da quando il bambino non è ancora nato, per poi continuare ovviamente nei primi giorni di vita.
Una fase fondamentale è poi quando il bambino inizia ad avere due anni, ossia nel momento in cui comincia a comprendere le parole e le spiegazioni dei genitori, ma anche a contrapporsi a questi ultimi.
L’educazione emotiva è poi importante che sia portata avanti di pari passo sia in casa, per cui da genitori e nonni, ma anche nel contesto scolastico da maestri ed insegnanti.
Crescendo poi, ovviamente, le emozioni provate… [SEGUE]