Quando una donna diventa madre, spesso è piena di dubbi e ansie circa il suo nuovo ruolo genitoriale ed è portata a cercare conferme nei manuali, che danno regole e norme di comportamento per essere una “mamma perfetta”.


Ma come imparerà con il tempo, non esistono né madri né genitori perfetti: questo perché, innanzitutto, ogni genitore e ogni figlio sono individui a sé, quindi è impossibile pensare a delle regole che ne stabiliscano il comportamento più adeguato.


Il concetto di madri non perfette, ma sufficientemente buone lo si deve allo psicologo e psicoterapeuta inglese Donald Winnicott. Le sue teorie, pur appartenendo al secolo scorso, risultano perfettamente applicabili anche al giorno d’oggi.


In sostanza Winnicott dice che appena nasce un bambino, la madre si sintonizza completamente su di lui e sui suoi bisogni, in un certo senso regredendo lei stessa allo stadio infantile, per comprenderlo al meglio.


Tuttavia, è impossibile che la madre riesca al 100% a soddisfare esigenze e bisogni del suo piccolo: da qui viene l’idea che una buona madre non debba essere perfetta a tutti i costi, ma quanto più possibile propensa a individuare il modo più adeguato di accudire il figlio.

Non senza causargli quelli che sono piccoli traumi da distacco… [SEGUE]