I bambini appena nati non hanno possibilità di comunicare i propri bisogni e le proprie necessità con parole o movimenti precisi, l’unico strumento a loro disposizione è rappresentato dal pianto. Piangere è un atto che accomuna tutti i neonati e i bambini di ogni cultura ed etnia e soprattutto nelle prime 6-8 settimane di vita è una manifestazione molto frequente, si stima che un neonato pianga da un’ora e mezza a due ore senza motivo apparente; passate le prime settimane la frequenza e l’intensità del pianto tendono a diminuire.

Comprendere la natura e le ragioni del pianto di un neonato può essere difficile e frustrante per i genitori o per chiunque se ne prenda cura. I motivi che scatenano questa risposta naturale sono numerosi: da un bisogno fisico preciso (il bambino vuole mangiare, essere preso in braccio, ha qualche tipo di dolore o fastidio) a motivi di più difficile comprensione legati alla necessità di sfogare una tensione di tipo fisico o psicologico.

Sono distinguibili diverse tipologie di pianto:

  • Pianto base: caratterizzato da vocalizzazioni ritmiche e ripetitive, rappresenta lo stimolo della fame.
  • Iperfonazione: è il tipico pianto da dolore, caratterizzato da un grido iniziale e da un lungo trattenimento del respiro.
  • Pianto turbolento: è il tipico pianto di rabbia con vocalizzazione forte e prolungata.

Riconoscere queste diverse tipologie e capire come gestirle… [SEGUE]