Diamo ai bambini una base sicura

L’attaccamento è il legame profondo, emotivo e a lungo termine che si forma tra due persone. Secondo il medico e psicologo inglese John Bowlby, i comportamenti di attaccamento dei bambini nei confronti degli adulti che si occupano di loro devono essere considerati, nel contesto evolutivo umano, come un comportamento adattivo dei neonati.
In parole semplici, secondo Bowlby i neonati si legano a chi se ne prende cura (non solo ai genitori) per assicurarsi la sopravvivenza.

Negli anni ’30, lavorando con minori provenienti da esperienze socialmente problematiche, John Bowlby si rese conto che questi bambini non riuscivano a relazionarsi agli altri, nè agli altri bambini, nè agli adulti.
Esaminando le loro storie familiari, si accorse che molti di loro avevano subito gravi distacchi e dolorose perdite in tenera età.

Dall’analisi delle condizioni emotive dei bambini cresciuti in situazioni di abbandono, Bowlby concluse che il legame affettivo che si instaura con i genitori sia indispensabile per la crescita emotiva del bambino. Di conseguenza, le interferenze a quel legame potrebbero avere effetti nocivi e duraturi sulla crescita psicologica.
Il risultato del suo lavoro fu la teoria dell’attaccamento, diventata fondamentale nella psicologia infantile.

A quel tempo, si credeva che i bambini si attaccassero a chi li nutriva, intentendo l’attaccamento come un “comportamento appreso”. Bowlby ipotizzò una chiave di lettura diversa sostenendo che i neonati sono sopravvissuti per gran parte della storia umana assicurandosi di rimanere nelle immediate vicinanze e, quindi, sotto la protezione degli adulti.

Tutti i comportamenti dei bambini, che siano gesti o versi sonori, si configurano, secondo Bowlby, come comportamenti adattivi, il cui scopo è la conquista di una base sicura, materialmente e affettivamente, in cui crescere tranquillamente.

Bowlby, a riprova della sua teoria, ha evidenziato nei suoi studi che… [SEGUE]