Da Blogger a Influencer: le nuove Mamme dell’era social

Negli ultimi anni sono sempre di più le mamme che, sfidando i pregiudizi, hanno cominciato a condividere su internet le gioie e le sfide che vivono ogni giorno. Se un tempo ci si scambiava consigli e opinioni nelle sale d’attesa del pediatra, oggi le mamme comunicano attraverso i social network e forum.

Quando è esploso per la prima volta il fenomeno delle mamme blogger, le critiche non hanno tardato ad arrivare. Tuttavia con il passare degli anni è cambiato il modo di vedere questi strumenti e oggi molte di loro, che nel gergo informatico vengono chiamate “mommy blogger” oppure “instamoms”, hanno raggiunto un livello di popolarità inimmaginabile tanto da costruirci su una vera e propria carriera.

Questo fenomeno affonda le proprie radici in America, dove le mamme blogger stipulano accordi commerciali con aziende che vendono prodotti per bambini, diventando così a tutti gli effetti dei punti di riferimento per le altre mamme che necessitano di consigli.

Negli ultimi anni anche in Italia questo fenomeno ha coinvolto diverse mamme, tuttavia nonostante non siano stati ancora raggiunti i livelli dell’America, molte di loro sono diventate delle vere star del web.

Secondo una ricerca condotta dall’agenzia FattoreMamma, l’età media delle mamme influencer italiane è compresa tra i 35 e 45 anni e i momenti della giornata in cui preferiscono collegarsi sono la mattina e tarda serata.

Dove lavorano le mamme influencer? [SEGUE]

Mettersi in contatto col bambino nella pancia: gli straordinari effetti

Quante emozioni e pensieri caratterizzano l’attesa di un bambino. Quando la gravidanza è desiderata, non si aspetta altro che la sua nascita, per potergli finalmente parlare e toccarlo dopo ben 9 mesi.

Recenti e importanti studi però dimostrano come relazionarsi con il futuro nascituro quando è ancora nella pancia della mamma, porti benefici sia per lui sia per i genitori.

Uno studio del 2019 pubblicato sulla rivista scientifica ‘Ostetricia’ indica come sia essenziale per la coppia che attende un bambino instaurare con lui un legame di tipo emotivo.

Si tratta di uno studio importante, che prende in considerazione la figura del papà, sovente marginale quando si tratta di gravidanze. Inoltre, focus della ricerca era anche quello di valutare alcune caratteristiche della coppia, come ad esempio il loro legame.

Cambia qualcosa per il feto e per il benessere della gravidanza se i genitori sono ostili tra loro o se invece hanno un’empatia profonda? L’ansia prenatale influisce sul modo in cui il feto si sviluppa? Apparentemente sì, e anche se gli studi da condurre sono ancora all’inizio, molti sono già i dati su cui ragionare.

Ulteriori evidenze arrivano da un altro studio del 2018 [SEGUE]