Allattare è un contraccettivo?

Sebbene una gravidanza sia una benedizione per le donne che la cercano, nei casi in cui non sia voluta può rappresentare un problema.
La disinformazione o il mancato accesso ai contraccettivi, così come l’impossibilità di usarli dopo il parto, costituisce lo scoglio primario per molte donne, specialmente giovani. Per questo è importante parlare della LAM (acronimo di ‘amenorrea della lattazione’), una forma di contraccezione indotta dall’allattamento.
Il ragionamento da cui partono molti studi di settore è semplice quanto intuibile.
Una donna che abbia partorito, dopo un periodo di tempo variabile ma comunque breve, è fisiologicamente di nuovo in grado di concepire. Se il corpo si dimostra ricettivo fin dai primi mesi dopo il parto però, non è detto che la mente lo sia. Senza arrivare ai casi estremi di depressione post partum, crescere un neonato è qualcosa che assorbe completamente, e le coppie quasi mai sono pronte a una nuova gravidanza così presto.
Il punto però è che la contraccezione chimica da farmaci è ritenuta incompatibile quando la donna allatta al seno, perciò molte donne preferiscono non optare per questa scelta.
Proprio dall’allattamento al seno arriva una tecnica contraccettiva naturale e senza alcuna controindicazione per la mamma e il bimbo…
Ecco perciò giungerle in supporto un acronimo. LAM: cos’è e come si può usare come contraccettivo? [SEGUE]
