“Solo” una sculacciata? Perché non serve ed è dannosa

“Solo” una sculacciata? Perché non serve ed è dannosa

I genitori di una volta erano convinti che attraverso le sculacciate fosse possibile educare i propri figli, insegnando loro che quel dato comportamento era errato. Non serve andare indietro di generazioni: quanti di noi ricorderanno di aver ricevuto qualche ceffone o pacca sul sedere, sentendosi dire frasi del tipo “lo faccio per il tuo bene”.

Ancora oggi è diffusa l’idea secondo cui le punizioni corporali, anche una semplice sculacciata ogni tanto, non solo non faccia male ma sarebbe addirittura educativa.

La ricerca si è interrogata a lungo circa la funzionalità educativa della sculacciata, ed è giunta a una conclusione: sculacciare non solo non offre un insegnamento, ma può creare danni seri a carico del cervello del bambino. Ciò avviene perché la sostanza grigia del cervello controlla sia la parte relativa al linguaggio e al ragionamento, sia quella relativa al controllo muscolare.

Questo metodo educativo, oltre a creare danni seri, suscita nel bambino un comportamento aggressivo, che può condizionare anche il suo rendimento scolastico.

Gli studiosi, inoltre, hanno osservato che i bambini che vengono sottoposti a punizioni corporali tendono ad avere una visione distorta del mondo: essi, infatti, si convincono che tutta la realtà che li circonda sia cattiva e ostile e di conseguenza attuano un comportamento di autodifesa, che li porta a essere maldisposti e aggressivi.

Questa teoria è stata illustrata da alcuni psicologi americani (Elizabeth T. Gershoff, Jerome M. Sattler e Daniel Ansari), i quali in una pubblicazione del 2018 hanno dichiarato che su dodicimila bambini quelli che a cinque anni hanno subito punizioni corporali, negli anni successivi (in particolare tra i sei e gli otto anni) hanno sviluppato comportamenti aggressivi.

Questo meccanismo nasce perché il bambino, vedendo l’adulto utilizzare questi modi nei momenti di rabbia, si convince che l’unico modo possibile per esprimere i propri sentimenti (in particolar modo, quelli negativi) sia alzare le mani.

Durante la crescita, i bambini vengono influenzati notevolmente dai comportamenti delle persone che li circondano e, data la loro tenera età, non sono in grado di comprendere che utilizzare le botte come metodo educativo sia errato e controproducente.

Nel momento in cui i bambini sono costretti a subire questo tipo di educazione, oltre a sentire dolore fisico, vengono pervasi da un senso di paura che non consentirà loro di comprendere i motivi di quel gesto, ossia della sculacciata; questo dimostra quanto, oltre a essere sbagliato, sia inutile sculacciare i propri figli.

Nella maggior parte dei casi, i genitori che scelgono di seguire un metodo educativo basato sulle sculacciate hanno avuto a loro volta un’educazione basata sulle punizioni corporali e, non ammettendo questo collegamento, daranno vita a un circolo vizioso dannoso non solo per i propri figli, ma anche per le future generazioni.

Fonti:

D’Ambrosio, Psicologia delle punizioni fisiche. I danni delle relazioni educative aggressive, Milano 2004

Miller, Il risveglio di Eva: come superare la cecità emotiva, ed. Cortina, Milano 2002

Dott. Carmen Guarino: Perché non si picchiano i bambibni?

Dott. Maria Teresa Caputo: Sculacciare i bambini non è educativo