La voce della mamma come antidolorifico

I bambini nati prematuramente hanno bisogno spesso, oltre che dell’incubatrice, di cure di terapia intensiva durante le quali sono sottoposti a procedure mediche di routine che possono essere dolorose.

Una ricerca condotta da ricercatori dell’Università di Ginevra, guidati dal professor Didier Grandjean, in collaborazione con l’Ospedale Umberto Parini di Aosta e l’Università della Valle d’Aosta, ha evidenziato, sulla rivista Scientific Reports, gli effetti positivi sul nato prematuro della voce della madre.

Mentre la madre parla, durante la somministrazione di cure particolarmente dolorose, sul viso del neonato si registra una riduzione dei segni della sofferenza e, nel suo sangue, si evidenzia un significativo aumento del livello di ossitocina.

L’ossitocina è l’ormone dell’attaccamento coinvolto, oltre che nell’instaurazione dei legami affettivi, anche nella gestione dello stress: un suo aumento dimostrerebbe una maggiore capacità del neonato di sopportare il dolore.

Ai bambini prematuri è necessario somministrare cure quotidiane che possono essere causa di dolori più o meno intensi. Non è possibile usare antidolorifici farmaceutici frequentemente perché potrebbe avere effetti collaterali, a breve e lungo termine, sul loro sviluppo neurologico.

Da decenni, vari studi hanno dimostrato… [SEGUE]

QI, nascita pretermine e basso peso alla nascita

I bambini nati prematuri e quelli nati con peso inferiore alla media possono avere un QI (Quoziente Intellettivo) più basso. È quanto emerge da una analisi statistica pubblicata recentemente sulla rivista JAMA Pediatrics. La ricerca ha evidenziato che i giovani adulti nati a 32 settimane di gestazione o meno e con un peso di circa 2,2 kg, il peso minimo per un neonato sano, registrano punteggi del test del QI di 12 punti inferiori rispetto ai pari età nati entro il termine giusto e con un peso nella norma.


Fino al 2018, il 17% dei decessi infantili era dovuto a parti pretermine e basso peso alla nascita. I bambini che sopravvivono tendono ad avere problemi respiratori, problemi intestinali o di emorragie cerebrali. I problemi a lungo termine per le nascite premature includono il ritardo dello sviluppo e il basso rendimento scolastico. Il numero di nascite premature, nel corso degli ultimi decenni, è, fortunatamente, diminuito significativamente grazie al miglioramento delle condizioni sociali e all’evoluzione delle tecniche mediche.


L’analisi statistica suggerisce che la salute di un bambino alla nascita può influenzare, con la crescita e il raggiungimento dell’età adulta, la sua funzione cognitiva. Dieter Wolke della Warwick Medical School e coautore dello studio ha dichiarato, comunque, che le moderne cure neonatali per la maggior parte delle nascite pretermine si traducono in capacità cognitive comprese nei parametri normali.


Per l’analisi, i ricercatori hanno raccolto dati da 13 studi che includevano 2.000 adulti nati molto prematuramente o con pesi alla nascita molto bassi. La maggior parte degli adulti inclusi nell’analisi statistica è stata sottoposta a test di intelligenza intorno ai 20 anni o è stata valutata tra i 18 e i 30 anni.


Sebbene gli studi abbiano utilizzato vari test per la valutazione del QI, i punteggi medi degli adulti nati pre-termine o che avevano un peso alla nascita inferiore alla norma, in media sono risultati del 20% inferiori rispetto agli adulti nati con peso e gestazione normale. Per precisione di informazione ricordiamo che è considerato nella media un punteggio QI compreso tra 95-100.

Wolke ha affermato che al fine di migliorare la salute dei bambini nati prematuri… [SEGUE]

Nascita pretermine: effetti sul rendimento scolastico

Può, la nascita pretermine, avere ripercussioni sul rendimento scolastico di un bambino o, in senso più generale, può avere conseguenze sul suo sviluppo emotivo e comportamentale? Sono diversi gli esperti che in tempi più o meno recenti si sono interrogati su questa possibile correlazione e altrettanti sono gli studi che che sono stati avanzati.

Uno studio pubblicato sul The Journal of Pediatrics ha indagato l’associazione tra la nascita pretermine da moderata a ritardata e le conseguenze che questa può avere sul rendimento scolastico del bambino a lungo termine, partendo dall’ipotesi che tali conseguenze fossero visibili soprattutto a livello di educazione elementare. I risultati sono stati modificati e assestati anche in base alla condizione socioeconomica del soggetto e mostrano un’effettiva correlazione tra le due variabili.

Tale studio ha infatti dimostrato che la nascita pretermine sia moderata che ritardata è correlata a difficoltà scolastiche in matematica, lingue e arte e a disturbi dell’attenzione. Tali difficoltà sembrano insorgere dal primo anno di scuola primaria ed perdurare fino al quarto, poi sembrano venire meno.

Nonostante molte ricerche anche più datate abbiano messo in luce questa correlazione, solo uno studio di ricercatori olandesi abbastanza recente ha posto l’attenzione sulla persistenza di tali problemi. Tale studio è stato avanzato su bambini nati tra il 2002 e il 2003: dei bambini inclusi nella popolazione statistica, 401 sono nati tra la 25sima e la 31esima settimana di gravidanza, 653 tra la 32esima e la 35esima e 389 sono nati nei termini.

All’età di quattro-cinque anni i bambini sono stati analizzati per capire se avessero problemi emotivi e comportamentali: dai risultati è scaturito che i bambini nati pretermine riscontravano tali problemi nel 7% dei casi mentre i bambini nati a termine li riscontravano solo nel 4% dei casi; è stato osservato inoltre che tali problemi si sono rivelati più persistenti nei bambini nati prima della 32esima settimana.

Nelle ultime settimane di gestazione vi è infatti grande... [SEGUE]