La respirazione in gravidanza

I cambiamenti fisiologici durante la gravidanza influenzano tutti gli organi e gli apparati, generando delle modifiche in ogni funzione corporea, spesso accompagnate da disturbi di vario genere ed entità.
Per quanto riguarda la funzione respiratoria materna, tali cambiamenti possono causare dispnea, ovvero una sensazione di affanno, soprattutto nel primo e nel terzo trimestre. La dispnea può essere causata, però, anche da situazioni patologiche che richiedono un trattamento medico. È importantissimo, quindi, fare una corretta valutazione della sensazione di fiato corto per distinguere tra la dispnea patologica e quella fisiologica.
Il feto, crescendo, tende a spingere gli organi addominali della madre contro il diaframma che si alza fino a 4 cm per accoglierlo. Per compensare, di solito le costole inferiori si allargano per aumentare la capacità polmonare inferiore e soddisfare le richieste di ossigeno del corpo.
Nel terzo trimestre di gravidanza, l’aumento dei livelli di progesterone dilata la muscolatura liscia delle pareti dei bronchioli per facilitare una migliore eliminazione dell’anidride carbonica. Ne è conseguenza comune l’accelerazione del respiro. Ciò non significa, tuttavia, che si sta ricevendo meno ossigeno.
Nello stesso momento in cui la capacità polmonare diminuisce a causa del vincolo fisico dell’utero in crescita, l’area del cervello che presiede alla respirazione viene stimolata dal progesterone che agisce come descritto.
In questa fase della gravidanza, è facile che le donne soffrano di reflusso: il diaframma, infatti, non adattandosi bene al cambiamento, potrebbe non chiudere efficientemente lo sfintere superiore dello stomaco. È consigliabile in ogni caso, per il benessere e la serenità delle madri, cercare di ottimizzare la respirazione sin dall’inizio della gravidanza.
mparare a respirare bene può fare una bella differenza… [SEGUE]
