Si risveglia la notte? È naturale.

Il sonno è uno stadio degli esseri viventi in cui molte attività metaboliche vengono rallentate e si sospende, almeno in parte, lo stato di coscienza.

Ancora più in un neonato, questa fase è fondamentale tanto che le ore trascorse a dormire da un bimbo appena nato sono predominanti nell’arco della sua giornata. È proprio per questo motivo che un sonno non corretto può essere un importante campanello di allarme.

Il sonno degli esseri umani viene regolato, a livello del sistema nervoso, da due sottosistemi: uno che si occupa del sonno vero e proprio e uno, invece, preposto al risveglio.
Nel neonato e nel bambino, però, l’intero sistema nervoso è completamente differente da quello dell’adulto, infatti alla nascita è ancora in parte immaturo. Solo arrivati al ventunesimo anno di età si raggiunge il suo sviluppo definitivo.

È proprio per questo stadio ancora immaturo del suo sistema nervoso, che il neonato ha delle capacità limitate, ma è anche per questo stesso motivo che un bimbo ha un’elevata velocità di apprendimento.

Anche nel neonato, comunque, il sonno non è assolutamente una semplice fase di riposo perché in questo stadio si completano delle attività fondamentali iniziate durante la veglia, come per esempio la fissazione della memoria.

I neonati e i bambini fino ai due anni di età… [SEGUE]

Co-sleeping: dormire insieme per riposare di più

I neonati non sono tutti uguali, soprattutto per quanto riguarda il sonno. Ci sono molti fattori che entrano in relazione con la quantità e la qualità del sonno dei più piccoli.

Alcuni studi hanno evidenziato la correlazione tra il metodo di alimentazione del neonato e il rapporto sonno/veglia. Tale fattore influenza anche il sonno della madre. Dai dati è emerso che i piccoli allattati al seno passino più tempo svegli, di conseguenza anche le mamme dormono meno rispetto a quelle che allattano tramite il biberon.

Non solo, c’è un’altra variabile che incide sul sonno della mamma e e del bambino: la disposizione. Dunque si evince che dormire insieme o separatamente faccia la differenza.

Davvero dunque è utile la condivisione del sonno, soprattutto se si allatta al seno? È stato condotto un esperimento su donne che sono diventate madri per la prima volta e i loro figli alla quarta settimana dal parto. Lo scopo del progetto era l’osservazione della relazione tra alimentazione e disposizione del neonato e il sonno. Sono state calcolate le ore di sonno totale e quelle notturne, con annessi risvegli durante la notte.

Durante la giornata i bambini allattati al seno avevano [SEGUE]