Bambini e animali domestici: un binomio di successo

Bambini e animali domestici: un binomio di successo

Diversi studi forniscono prove a sostegno del fatto che prendersi cura di animali domestici sia un bene per la salute mentale e fisica dei bambini.

È importante scegliere un tipo di animale domestico adatto all’abitazione e allo stile di vita della famiglia. Inoltre, poiché i bambini molto piccoli (di età inferiore ai 3-4 anni) non hanno la maturità necessaria a controllare i loro impulsi, è opportuno tenerli sempre sotto controllo, per evitare che facciano inconsapevolmente del male all’animale.

Con la supervisione dei genitori, i bambini di età superiore agli 8 anni possono prendersi cura di cani e gatti anche da soli. I genitori fungono da modelli. I bambini, infatti,imparano ad accudire un animale domestico in modo responsabile osservando il comportamento dei genitori.

Crescere con un cucciolo aiuta il bambino ad avere fiducia in se stesso, a relazionarsi con gli altri e a sviluppare sentimenti positivi, come la compassione e l’empatia.

È importante fare alcune considerazioni sull’annosa convinzione che i cani e gatti possano essere causa di allergie infantili. Numerose ricerche sembrano provare esattamente il contrario: stare in contatto costante con un gattino o un cagnolino, potrebbe addirittura ridurre il rischio dell’insorgenza di allergie nei bambini.

Il professor Thomas Platts-Mill dell’Università della Virginia, specialista in allergologia, coadiuvato da colleghi svedesi, è arrivato a dimostrare che i bimbi che vivono insieme a gatti o cani (anche più di due) hanno fino al 77% in meno di probabilità di incorrere in diverse tipologie di allergie all’età di sei anni rispetto ai coetanei che, invece, vivono senza animali. Oltre alle allergie agli animali domestici, gli stessi bambini svilupperebbero, secondo lo studio di Platts-Mill, reazioni allergiche alla polvere e alle erbe in quantità notevolmente inferiore.

Uno studio finlandese, guidato dal dott. Eija Bergroth ha monitorato 397 bambini sin dalla nascita e fino al compimento del primo anno di vita. I bambini con cani in casa sono risultati più sani (nel senso che avevano manifestato meno sintomi o infezioni del tratto respiratorio) rispetto ai bambini senza contatti con cani.

Inoltre, i bambini che avevano contatti con il cane a casa manifestavano otiti meno frequenti e tendevano ad aver bisogno di meno cicli di antibiotici. Nell’analisi, la quantità settimanale e annuale di contatti con i cani è stata associata proporzionalmente a una ridotta morbilità delle malattie infettive respiratorie.

Questi risultati suggeriscono che i contatti con gli animali proteggerebbero i bambini dalle infezioni del tratto respiratorio durante il primo anno di vita. I risultati degli studi citati, pur derivati da semplici osservazioni e non da evidenze cliniche, possono tranquillizzare i genitori che già possiedono un animale domestico e stanno per avere un bambino.

Fonti

Chen CM et al. The role of cats and dogs in asthma and allergy–a systematic review.
Int J Hyg Environ Health. 2010 Jan;213:1-31

Ownby DR et al. Exposure to dogs and cats in the first year of life and risk of allergic sensitization at 6 to 7 years of age. JAMA 2002 Aug 28; 288:963-72.

Gaffin JM et al. Effect of cat and daycare exposures on the risk of asthma in children with atopic dermatitis. Allergy Asthma Proc. 2012 May-Jun;33:282-8.

Bergroth E et al. Respiratory Tract Illnesses During the First Year of Life: Effect of Dog and Cat Contacts. Pediatrics 2012; doi: 10.1542/peds.2011-2825.

Ospedale Bambin Gesù

Neonati: prevedere asma e allergie

L’asma è una malattia respiratoria molto frequente durante l’età infantile, nonostante colpisca persone di ogni età. Molti casi di asma vanno via via migliorando con il tempo, arrivando anche ad una totale risoluzione.

Nei bebè, specialmente, l’asma è spesso collegata ad una manifestazione delle allergie. Si presenta in forma di episodi nei quali il bambino manifesta peggioramenti bruschi della sintomatologia, solitamente dovuti all’esposizione a sostanze a cui è allergico.

Le prime feci del neonato possono aiutare a prevedere il rischio di sviluppo della malattia asmatica e di eventuali allergie, secondo un nuovo studio pubblicato nella rivista “Cell Reports Medicine”, da una squadra di scienziati dell’UBC in Canada.

L’indagine ha dimostrato che la composizione del meconio, ovvero, delle prime feci di un neonato – una sostanza densa e di colore verde scuro – è relazionata con il fatto che il bambino sviluppi o meno allergie durante il primo anno di vita.

I bambini più soggetti ad una sensibilizzazione allergica presentavano delle feci meno ricche di nutrienti alla nascita. Il meconio solitamente viene espulso il primo giorno di vita ed è composto da una serie di materiali ingeriti e digeriti durante lo sviluppo, che vanno dalle cellule della pelle, al liquido amniotico e diverse molecole conosciute come metaboliti.

Il meconio contiene tutte le molecole trovate e… [SEGUE]